TERAMO – «I dirigenti del Comune di Teramo? Sono super pagati, ecco le prove». E’ il consigliere della lista Città di Virtù Valdo Di Bonaventura a tirare fuori carte e numeri di cui finora si era parlato solo in maniera generale e non nel dettaglio. Quei famosi 450 mila euro che i dirigenti comunali si sono spartiti, in base anche ad una delibera di Giunta, non sono andati giù al consigliere che ha chiesto l’accesso agli atti. «E’ una vergogna – afferma Di Bonaventura – in sostanza le indennità di posizione e risultato vanno da un minimo ad un massimo; il Comune decide di erogare quasi il massimo, ossia il 90%. La pianta organica andrebbe rivista e snellita, questi importi rinegoziati alla luce delle grandi difficoltà economiche delle casse dell’Ente ma anche e soprattutto dei reali risultati: opere pubbliche ferme al palo, procedimenti errati, come nel caso dello svincolo del Lotto zero della Gammarana, sviste continue ed errori pagati dai cittadini: per far quadrare i conti il Comune ha riversato il costo dello smaltimento del percolato sulla Team, che a sua volta lo sta facendo pagare ai cittadini». La lista Città di Virtù nle suo programma elettorale chiederà la riduzione dei dirigenti da 8 a 4 e degli assessori da 10 (per legge ne dovranno essere al massimo 8) a 6. «I dirigenti devolvano una parte dei loro premi di risultato alla Caritas», è l’appello finale. A Di Bonaventura si aggiunge anche il vicesindaco di Valle Castellana, Camillo D’Angelo, che invece lancia un appello ai dirigenti provinciali, che in tutto si sono spartiti ben 700 mila euro. «E’ la somma che servirebbe per riaprire la strada provinciale 49 e per salvarci da questo isolamento e dallo spopolamento, devolvetela al nostro Comune».
Ecco, dunque, nel dettaglio, le retribuzioni di ciascuno dei dirigenti comunali, con un unico avvertimento: le cifre dell’indennità di risultato sono state calcolate in base alla media del dato complessivo, quindi, in sostanza, potrebbe accadere che un dirigente prenda qualche migliaio di euro in più o in meno (tutti i dati sono relativi al 2012).
Si parte dal direttore generale dell’Ente, Furio Cugnini, la cui figura viene contestata da Di Bonaventura: «A che serve un direttore generale se c’è già un segretario generale, mi sembra una sorta di doppione». Il suo stipendio tabellare è di 42.625,66 euro, l’indennità di posizione è di 42.542,50, la retribuzione di risultato non è prevista e alla voce “altro” ci sono ben 50.966,24 euro, per un totale complessivo di 137.134,44.
C’è poi il segretario generale, Sergio Iezzi, a cui spetta uno stipendio tabellare di 43. 573 euro, a cui si aggiunge l’indennità di posizione, 33.144,02 euro, una parte variabile della retribuzione, 18.075,96 euro e la retribuzione di risultato 10.838,18, alla voce “altro” si legge: 12.781,80 euro, per un totale di 105.627,16 euro.
Al dirigente del settore 1 Fulvio Cupaiolo, a cui tocca anche la reggenza di altre sezioni, spetta lo stesso stipendio tabellare di 42.625,66, un’altra parte fissa di retribuzione di 40.542,58 euro, una retribuzione di risultato di 36.670,00 euro, per un totale di 120.788 euro.
Alla dirigente del settore 2 Cristina Di Gesualdo, che ha anche la reggenza di un’altra sezione, spetta lo stesso stipendio tabellare di 42.625,66, a cui si aggiungono altri 40.542,58 euro di parte fissa, e l’indennità di risultato, alla voce “altro” ci sono 696,62 euro, per un totale di 121.534 euro.
Alla dirigente del terzo settore Adele Ferretti spetta oltre allo stipendio tabellare, anche l’indennità di posizione di 42.542,50 euro, la retribuzione di risultato, e 3.680,78 euro che rientrano nella voce “altro”, per un totale di 126.518,94 euro.
Stefano Mariotti, dirigente a tempo determinato, oltre allo stipendio tabellare, spetta la stessa indennità di posizione della Ferretti e la stessa indennità di risultato, alle voce altro ci sono 9.230, 76 euro, per un totale di 132.068,92 euro.
A Osvaldo Mattei, che è andato in pensione il 31 ottobre del 2012, spettano circa 115 mila euro, a Remo Bernardi, dirigente a tempo determinato (16 novembre-31 dicembre 2012) sono andati circa 11 mila euro.
C’è infine la dirigente del terzo settore, Cosima Cafforio, che oltre allo stipendio tabellare percepisce 39.398,58 euro come indennità di posizione, più la retribuzione di risultato e oltre 8 mila euro alle voce “altro”, totale: 127.826 euro.